Una delle ambientazioni del film |
Tuttavia c'è forse un altro aspetto dell'opera, meno evidente ad un prima
osservazione ma pervasivo della sua struttura, come l'ambientazione del romanzo, della sua collocazione
geografica e paesaggistica. Parliamo, insomma, della Terra di Mezzo.
Al di là delle magnifiche cartine geografiche, disegnate dallo stesso Tolkien, che ci danno il senso di una terra reale, nella sua distribuzione tra pianure e montagne, deserti e mari, laghi e fiumi, zone desertiche e zone densamente popolate, l'impressione di realtà è molto maggiore ad aprire le pagine del romanzo stesso. Lo scrittore vi dispiega infatti tutta la sua particolare abilità di fisiologo improntato al profondo simbolismo che rende il romanzo una raffigurazione del dramma cosmico che contrappone i principi del bene e del male.
Ma vediamo, scorrendo il romanzo, qualche esempio di tale magica presenza dello sfondo, che emerge quasi a personaggio dominante. Nel capitolo “In tre si è in comagnia” leggiamo:
Al di là delle magnifiche cartine geografiche, disegnate dallo stesso Tolkien, che ci danno il senso di una terra reale, nella sua distribuzione tra pianure e montagne, deserti e mari, laghi e fiumi, zone desertiche e zone densamente popolate, l'impressione di realtà è molto maggiore ad aprire le pagine del romanzo stesso. Lo scrittore vi dispiega infatti tutta la sua particolare abilità di fisiologo improntato al profondo simbolismo che rende il romanzo una raffigurazione del dramma cosmico che contrappone i principi del bene e del male.
Ma vediamo, scorrendo il romanzo, qualche esempio di tale magica presenza dello sfondo, che emerge quasi a personaggio dominante. Nel capitolo “In tre si è in comagnia” leggiamo:
"I boschi che fiancheggiavano il sentiero
diventarono più fitti; gli alberi erano ora più giovani e folti e, lungo il
viottolo che scendeva a precipizio in una falda della collina, molti cespugli
di noccioli crescevano sulle pendici da ambedue i lati. Infine gli Elfi
deviarono a destra, fuori del sentiero. Una pista erbosa correva pressochè
invisibile nella fitta foresta, ed essi la seguirono, nel suo ripido
serpeggiare su per le pendici boscose, fino alla sommità delle creste dei colli
che si ergevano nella fertile pianura della grande vallata. Uscirono
all'improvviso dal buio denso degli alberi, e si trovarono in una vasta radura
colorata di grigio dalla notte. Era circondata su tre lati dai boschi, ad est
si apriva uno strapiombo, ove crescevano alberi scuri le cui chiome
ondeggiavano nella brezza. Ancor più sotto la pianura si stendeva piatta ed
offuscata, dominata dalle stelle." (S.d.A. pg.120)