mercoledì 10 giugno 2020

Step #25 DIALOGO FINALE


Dialogo finale sulla tutela del paesaggio da un punto di vista sociale, etico ed utopico

Beatrice: Amo venir al mare, immergermi nella natura e staccare da tutto una settimana
Giulia: Io preferisco la montagna la trovo più rilassante e poi con tutto questo affollamento, di naturale resta poco
Beatrice: Di naturale c’è il mare che è già sufficiente a trasmettermi calma e serenità
Giulia: A me impressiona vederlo in questi condizioni, così inquinato e con le persone che si divertono in modo sfrenato senza alcun riguardo per lasciare la spiaggia pulita
Beatrice: Ho letto di recente sulla Repubblica che è aumentato il numero di delfini morti lungo le coste toscane e il principale motivo sarebbe proprio l’inquinamento marittimo. Infatti soprattutto nel Mediterraneo c’è un altissima presenza di contaminanti che indirettamente entrano a far parte della catena alimentare dell’ecosistema marino.
Giulia: Sai noi italiani abbiamo uno dei mari più inquinati al mondo secondi alcune ricerche. Un bruttissimo primato!
Beatrice: La responsabile del clima dell’ONU ha affermato come non ci restino più di 10 anni per prevenire disastri irreversibili, ma è utopico pensare che in 10 anni tutti gli stati decidano di mettere in primo piano la questione ambientale, la vedranno sempre come qualcosa di secondario agli interessi economici
Giulia: Non essere negativa! Se tutti facessimo la nostra parte…
Beatrice: Si ma coloro che hanno più influenza come i politici sanno che altri tipi di campagna elettorale sono più efficaci per i loro scopi personali
Giulia: Questo è perché non c’è una sufficiente coscienza collettiva
Beatrice: Forse la collettività di recente si è sensibilizzata grazie a personaggi come Greta Thunberg.. ma in modo non abbastanza tecnico da poter far scelte sostenibili negli spostamenti, nelle scelte alimentari e negli acquisti in generale
Giulia: A proposito di scelte alimentari mia sorella è diventata vegana e questa è sicuramente una scelta che porta benefici all’ambiente, ad esempio si diminuiscono il consumo di risorse idriche che stanno dietro l’allevamento degli animali…pensa che ad esempio una mucca beve più di 200 litri di acqua al giorno!! Io non dico di diventare tutti vegani però sicuramente se fossimo tutti più sensibili a cosa mangiamo
Beatrice: Io, ad esempio, mangio tutto normalmente ma cerco di evitare di comprare alimenti con troppi imballaggi, mangiare prodotti di stagione, evitare sprechi ai fornelli...Però complimenti a tua sorella, io non c’è la farei a diventare vegana
Giulia: In realtà lei più che per motivi ambientali lo è diventata per motivi sociali infatti troppi terreni vengono impiegati dalle multinazionali per la produzione di monoculture destinate ad ingrassare gli animali dell’occidente e questo porta a una cattiva distribuzione delle risorse a scapito delle popolazioni più povere.
Beatrice: Anche la questione ambientale è una questione sociale infatti il 95 per cento della popolazione mondiale respira aria “insalubre” e più si è poveri più la qualità dell’aria peggiora. Nei paesi sottosviluppati le stufe a legna o a carbone rappresentano ancora lo standard a basso costo per gran parte dei nuclei familiari rurali e i danni alla salute provocati dalla combustione domestica di biomassa sono evidenti quando le morti causate dall’inquinamento atmosferico sono indicate in rapporto alla popolazione.
Giulia: Eppure c’è ancora gente che pensa non gli riguardano queste tematiche e siano lontane da loro, tuttavia i cambiamenti climatici non conoscono confini e non risparmiano neanche i virtuosi
Beatrice: Giusto! E’ proprio necessario che tutti facciamo la nostra parte
Giulia: Mi sembra un po’ utopico
Beatrice: No!! E’ solo come quando vedi un libro spesso che tre mesi dopo dovrai esporre ad un orale, e ti sembra impossibile tu possa riuscire ad impararlo tutto; ma in realtà passo dopo passo se non rimandi troppo ce la fai….E lo stesso si può pensare con la questione climatica, se non rimandiamo troppo passo dopo passo possiamo prevenire disastri irreversibili!
Giulia: Vero! Alla fine è sempre riportabile ad un problema scolastico J

Siti utilizzati come fonti per i dati scientifici:

Step #24 LA SINTESI FINALE

Sintesi finale

Partendo da una citazione di Robert Macfarlane "Il paesaggio non ha linguaggio e la luce non ha grammatica, eppure milioni di libri cercano di raccontarli." si vede come il paesaggio abbia una connotazione universale  e le origini del termine sono infatti olandesi, danesi e tedesche.

Il paesaggio spesso non è solo utilizzato per indicare delle aree territoriali, bensì serve per esprimere i gli stati d'animo che questo scaturisce nell'uomo, ad esempio in Leopardi la natura assume una connotazione positiva per poi divenire una "madre assassina", mentre nella poesia "Lampo" la natura viene vista come metafora della precarietà della vita. 

Inoltre esso,spesso, risulta essere l'elemento distintivo in spot pubblicitari o film, come nel "Signore degli Anelli" o "Harry Potter" che vantano entrambi ottime ambientazioni, o in personaggi stessi che incarnano elementi naturali.

Tuttavia il paesaggio non è solo qualcosa di "tangibile" bensì anche argomento filosofico che come afferma Platone "è cosa bella", qualcosa di artistico. Tale bellezza la riscontriamo innamorandoci del paesaggio di cui siamo circondati che già lodava San Francesco d'Assisi con "Il cantico delle creature".

Tuttavia di recente si è discusso come il paesaggio non venga tutelato abbastanza a causa di uno sviluppo economico sfrenato che scienziati attivisti hanno duramente contestato. Infatti anche sulla recente pandemia mondiale vi sono stati trovati dei collegamenti con l'inquinamento nelle zone in cui questa si è diffusa maggiormente.

Infine per la maggior parte degli studiosi la tutela del paesaggio è anche argomento eticosociale che alcuni guardano ancora come un argomento utopico lontano dall'essere realizzato, altri invece lo guardano con più positività riferendosi alle opere sostenibili già realizzate.

lunedì 8 giugno 2020

LA BELLEZZA PAESAGGISTICA ITALIANA

Dolomiti, Alto Adige
Una delle foto più iconiche dei turisti è quella che si fa approdati al Rifugio Locatelli, appostato su una cresta a cavallo di due versanti. Un punto estremamente panoramico, che si può raggiungere o dalla Val Fiscalina, con un percorso di circa 3 ore e un dislivello di 900 metri, o arrivando direttamente con la macchina al Rifugio Auronzo, per un itinerario molto più semplice e adatto a tutti.



Paesaggi toscani

Se si parla di panorami italiani, toccherà fare una tappa in Toscana sulla Val d'Orcia, che si gode dal giardino di Palazzo Piccolomini a Pienza. Dopo un doveroso giro al suo interno, addentro la cultura e architettura toscane, si approda al fascinoso giardino di stampo umanista, e ad un panorama da cartolina sulla valle.





Villasimius - Spiaggia di Porto giunco – Sardegna
L'antica torretta di avvistamento la si può raggiungere partendo dalla caletta di Porto Giunco. Attraverso un facile percorso, si arriva a destinazione, ai cinquanta metri sul livello del mare. È da qui che si può aprire lo sguardo verso la costa, per vedere la torretta circondata dalla macchia verde di vegetazione sarda e dal blu intenso del suo mare. Da qui si può ammirare anche lo stagno di Notteri, un cerchio blu a separare una linea di costa dall'altra di questo piccolo promontorio.



Rocca Calascio – Abruzzo

Uno dei punti panoramici più caratteristici del Parco del Gran Sasso è quello che si ha raggiungendo la Rocca Calascio.  A conferma dell'alto valore scenografico di questo posto, basta citare grandi classici del cinema che ne hanno fatto il set per alcune delle loro scene: LadyHawke, Il Nome della Rosa, The American.


domenica 7 giugno 2020

Step #23 MAPPA CONCETTUALE

MAPPA CONCETTUALE SUL PAESAGGIO


Step #22 SERIE TV

Una camminata in montagna


Episodio 1-"I preparativi"
Sono le undici di sera e Marco continua a rigirarsi nel letto. Decide così di ricontrollare ancora una volta lo zaino per non rischiare di dimenticare qualcosa. "Bottiglia presa, merendine energetiche prese, panini presi, kway....". Controlla così ancora di aver impostato la sveglia e poi cerca di addormentarsi, non ricordandosi l'ultima volta che ha dovuto imporsi di addormentarsi e mettere da parte ogni pensiero.

Episodio 2- "Un ambientalista come compagna"
"Driin", sono le cinque del mattino. Marco si precipita a fare colazione, ultimi preparativi e poi mette in moto l'auto. Quando arriva davanti a casa di Clara, lei è già lì raggiante ad aspettarlo. Per Marco questa non sarà solo una camminata in montagna, ma sarà anche il luogo della prima uscita con la bellissima Clara, studentessa di biologia e amante della natura.
Immagine dei Laghi Blu
In macchina Clara non fa che continuare a raccontare a Marco le curiosità delle valli che gli aspettano: "Sai il dislivello è di circa 800 metri da Chianale (1800 metri di altitudine) e l'itinerario che percorreremo è colmo di laghi suggestivi tra cui i laghi Bes, il lago Nero, il lago Blu...". Marco continua ad annuire nonostante preferirebbe parlare di altro. Arrivati a Chianale Marco e Clara si mettono gli scarponi e Clara va a riempire la borraccia da una fontana. Quando nota che Marco si è portato una bottiglia di plastica inizia con una contestazione da ambientalista quale è "Lo sai che di recente la plastica è stata definita il vero mostro del mare e che in mare la plastica finisce in giganteschi accumuli di spazzatura che formano dei veri e propri vortici...!!". Marco si scusa così un po' scocciato e pensa al suo "pranzo al sacco" anche poco sostenibile. Iniziano così la camminata e Clara si ferma ogni volte a raccogliere fazzoletti, cartacce abbandonati lungo il sentiero rendendo così la camminata ancora più faticosa. Marco nel frattempo continua a non capire l'amore per la natura di Clara che la porta a tanti sforzi.
Arrivati a destinazione, i due ragazzi consumano il pranzo circondati da un paesaggio che premia tutti i loro sforzi. Davanti a questa bellezza i ragazzi si rilassano e passano così un bel pomeriggio.

Episodio 3-"Un cambio di prospettiva"
E' ormai passato un giorno dalla gita in montagna, ma a Marco non è ancora passato quel leggero dolore ai muscoli delle gambe dovuto a quella faticosa camminata. Ripensa così a quel magnifico paesaggio che li ha fatti innamorare della montagna e li ha così predisposti ad una serena chiacchierata. Marco comprende così gli sforzi di Clara verso la tutela del paesaggio così necessari verso tanta bellezza paesaggistica.

Step #21 ETICA

La tutela del paesaggio è solo etica?

Mentre per alcuni chi tutela del paesaggio lo fa in base a una concezione estetica (il paesaggio viste infatti visto come una "veduta", assimilabile a un quadro) e non in base ad un'etica.
Per la maggior parte degli studiosi invece la tutela del paesaggio è argomento eticoDobbiamo infatti ormai partire da una definizione operativa di paesaggio, passando dal paesaggio "estetico" (da guardare) al paesaggio "etico" (da vivere). Vi è un nesso primario fra paesaggio e ambiente, «valore costituzionale primario e assoluto» secondo la Consulta, implica il forte legame fra tutela del paesaggio e tutela della salute, fisica e mentale. Tuttavia in questo quadro assumono urgenza non solo lo spietato consumo di suolo, ma anche la spaventevole perdita di qualità dell' architettura in Italia e il declino dell' agricoltura, che del suolo è il miglior presidio; anche la trasformazione di uliveti e vigneti in distese di pannelli solari. Temi non di natura "estetica", ma legati alla salute, alla qualità del vivere, alla felicità e al benessere dei singoli e delle comunità, all'equilibrio economico e alla produttività e quindi di temi di natura etica.

lunedì 25 maggio 2020

Step #20 LO ZIBALDONE

Il paesaggio nello Zibaldone di Giacomo Leopardi

Giacomo Leopardi, 1798-1837
Le idee di Leopardi sul rapporto fra uomo e natura conoscono un’evoluzione  con il passaggio dalla contrapposizione tra una natura benefica e generosa e una ragione malefica, a una concezione assolutamente negativa dell’esistenzaIn quest’ultima fase, la natura assume l’immagine di una madre assassina che crea per distruggere, al solo scopo di perpetuare il circolo materiale di riproduzione.
Ecco due esempi in cui viene citata la natura contrapposta all'uomo che dominato dalla ragione si pone in contrasto con questa.

Dallo Zibaldone, p. 14: 
La ragione è nemica d’ogni grandezza: la ragione è nemica della natura: la natura è grande, la ragione è piccola. Voglio dire che un uomo tanto meno o tanto più difficilmente sarà grande quanto più sarà dominato dalla ragione: che pochi possono esser grandi (e nelle arti e nella poesia forse nessuno) se non sono dominati dalle illusioni. 

Dallo Zibaldone, p. 34: 
La ragione è nemica della natura, non già quella ragione primitiva di cui si serve l’uomo nello stato naturale, e di cui partecipano gli altri animali, parimente liberi, e perciò necessariamente capaci di conoscere. Questa l’ha posta nell’uomo la stessa natura, e nella natura non si trovano contraddizioni. Nemico della natura è quell’uso della ragione che non è naturale, quell’uso eccessivo ch’è proprio solamente dell’uomo, e dell’uomo corrotto: nemico della natura, perciò appunto che non è naturale,né proprio dell’uomo primitivo. 

Step #19 NELL'UTOPIA



L'utopia sostenibile,
 Enrico Giovannini,
Editori Laterza
L'utopia nell'ambito paesaggistico

Nel libro “L’utopia sostenibile” Enrico Giovannini – che è il fondatore e portavoce di ASviS (l’Alleanza italiana per lo sviluppo sostenibile) prende le mosse dal ritorno prepotente di quella che Zygmunt Bauman ha chiamato la «retrotopia». I “retrotopisti” oppongono alla globalizzazione “ricette” come il sovranismo e il protezionismo, e sostengono in genere la tipologia dilagante di formazioni politiche di questi ultimi anni, i partiti e movimenti populisti. Ma un’alternativa più che potenziale esiste, ed è quella, come scrive l’autore, di «decidere di impegnarsi ancora di più per disegnare e realizzare una nuova utopia, in cui equità e sostenibilità sociale, economica, ambientale e istituzionale diventino prassi, […] per costruire un nuovo paradigma dello sviluppo umano, pienamente degno di questo nome e rispettoso dei limiti planetari». Un’utopia sostenibile, giustappunto, decisamente differente da un quaderno dei sogni.

Si tratta di un volume ricco e prezioso, che ripercorre anche l’evoluzione storica del concetto di sostenibilità ambientale – dal rapporto su I limiti della crescita del Club di Roma al “Rapporto Brundtland”, fino all’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile approvata dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite –, e passa in rassegna gli indicatori e gli strumenti che consentono la mutazione dall’economia lineare del Pil a quella circolare e della sostenibilità (come il Bes, l’indice del Benessere equo e sostenibile).

Step #18 NELLA FILOSOFIA CONTEMPORANEA

Il paesaggio nella filosofia contemporanea
Alcune citazioni di filosofi contemporanei:
  • "Nel paesaggio, in quanto riflesso del mondo e del suo mistero, l'uomo ha posto le prime domande sul senso del suo vivere ed operare". (Eugenio Turri, 2004) Nella rappresentazione di un paesaggio, pertanto, vi è un riconoscimento da parte del soggetto in ciò che è stato percepito: nel paesaggio l'individuo si riconosce. Il paesaggio fornisce in un qualche modo un'identità ad una determinata popolazione o civiltà. Attraverso esso gli individui hanno la possibilità di rispecchiarsi e di riconoscersi, nonché di rivivere il proprio passato.
  • "la maniera particolare in cui gli esseri umani imparano ad organizzare il loro comportamento e il loro pensiero in relazione all'ambiente è il luogo in cui gli individui vanno incontro, contemporaneamente a un processo particolaristico di culturalizzazzione e a uno universalistico di umanizzazione: nel diventare membri di una cultura specifica, diventano anche esseri umani".( Fabietti. U, Malighetti. R, Matera. V, Dal tribale al globale, Mondatori, 2000, Milano)La cultura è fatta non solo da una lingua, da stili di vita, da una religione, ma anche di paesaggi, che fungono da orizzonti di riferimento. Il paesaggio è uno spazio particolare che plasma la vita dell'uomo e che a sua volta è plasmato dalle azioni dell'uomo.
Filosofo tedesco, Joachim Ritter
  • Infine i maggiori contributi di carattere estetico-filosofici vengono da Joachim Ritter e Georg Simmel. Ritter nello scritto "Paesaggio, uomo e natura nell'età moderna", scrive: "paesaggio è natura che si rivela esteticamente a chi lo osserva e contempla con sentimento: né i campi dinanzi alla città né il torrente come confine, strada mercantile e ostacolo per costruire ponti, né i monti e le steppe dei pastori e delle carovane (o dei cercatori di petrolio) sono, in quanto tali, "paesaggio". Lo diventano solo quando l'uomo si rivolge a essi senza uno scopo pratico, intuendoli e godendoli liberamente per essere nella natura in quanto uomo".

mercoledì 20 maggio 2020

Step #17 ABBECEDARIO


Un abbecedario sul paesaggio
(I link fanno riferimento ad immagini, approfondimenti o curiosità delle parole citate nel campo paesaggistico.)




mercoledì 13 maggio 2020

Step #16 UN PERSONAGGIO COME TESTIMONIAL

Rachel Louise Carson

"Più avremo chiare le meraviglie e le realtà dell'universo che ci circonda, meno gusto troveremo nel distruggerlo"

Ho scelto Rachel Louise Carson perchè è stata una zoologa e biologa americana, quindi dopo aver acquisito conoscenze e competenze in merito è stata un'attivista a tutela del paesaggio.
Rachel Louise Carson,
1907-1964



Rachel ha lavorato per diversi anni come giornalista, sempre mantenendo viva la sua passione per l’ambiente e la natura cercando di salvaguardarla facendo servizio pubblico, cercando di cambiare le cose su larga scala, in un’epoca in cui le leggi sull’ambiente non sapevano nemmeno cosa fosse. Rachel inizia a fare ricerche e scrivere un libro, Primavera Silenziosa, in cui denuncia i danni all’ambiente che fa del male, oltre che alla natura, anche alle persone. Primavera silenziosa diventa subito un best-seller, e porta a grandi cambiamenti per la salvaguardia dell’ambiente: leggi contro l’inquinamento, fondazione dell’Agenzia per la protezione dell’ambiente e dell’Agenzia per la ricerca sugli oceani e l’atmosfera.

Step #15 LIMITI DELLO SVILUPPO

Il paesaggio e i limiti dello sviluppo

Ci sono pareri differenti sulla questione di una crescita sostenibile a scapito o meno dello sviluppo e dei profitti. Se da una parte c'è chi sostiene che uno sviluppo sostenibile porti ad un inevitabile rallentamento dello sviluppo economico, dall'altra c'è chi guarda con ottimismo ad uno sviluppo sostenibile.

Lo sviluppo sostenibile come limite allo sviluppo economico
Secondo l'ultimo rapporto dello European Environmental Bureau(EEB) il Pil mondiale non salirebbe rispettando l'ambiente e quindi riducendo l'impatto ambientale della produzione industriale. L'EEB porta questioni come:

  1. L'aumento della spesa energetica: più le risorse del sottosuolo diminuiscono più diventa dispendioso estrarle aumentando l'impatto ambientale.
  2. L'"effetto rimbalzo": l'auto elettrica, ad esempio, per produrla e alimentarla si intaccano riserve minerarie mondiali di litio, rame e cobalto.
Infine secondo EBB non si può parlare di sviluppo sostenibile, bensì di rivoluzione green che potrebbe rallentare di molto la produzione a beneficio però di una questione più urgente che è il cambiamento climatico.

(Fonte:https://www.panorama.it/news/economia/sviluppo-sostenibile-crescita-verde-ambiente-ecologia-economia)

Sviluppo sostenibile e non solo
I vantaggi economici di uno sviluppo sostenibile potrebbero essere:
  1. Per le prestazioni finanziarie
    • Aumento delle vendite, superando la concorrenza sulle esigenze ambientali dei clienti.
    • Incremento dell'efficienza e della produttività.
    • Riduzione della dipendenza da materiali cari o pericolosi.
      2.Per i Business Excellence
    •  Mantenersi in linea con le norme mostrandosi proattivi per non subirle in seguito
    • Migliore accesso al capitale con lo sviluppo di soluzioni innovative e di nuovi prodotti per il mercato.
    • Strategic Insight, anticipando soluzioni innovative per il commercio.
      3.Relazioni migliori con gli stakeholde
    • Aumento della reputazione.
    • Consolidamento dello spirito di squadra.
    • Creazione di relazioni migliori con la collettività, mostrandosi responsabili e proattivi verso l'ambiente e le persone circostanti l'azienda. 
(Fonte: https://www.kmu.admin.ch/kmu/it/home/fatti-e-tendenze/responsabilita-sociale-d-impresa-rsi/vantaggi-di-una-produzione-ecologicamente-sostenibile.html)


domenica 10 maggio 2020

Step #14 UN FATTO DI CRONACA

Il paesaggio in un fatto di cronaca

Greta Thunberg, attivista per la tutela
 del paesaggio
Recentemente il paesaggio naturale è stato oggetto di cronaca grazie all'attivista Greta Thunberg, una ragazza di 16 anni che ha deciso di sedersi davanti al parlamento svedese per tre settimane, per protestare contro la mancanza di reali politiche sulla questione climatica. Greta ha così dato origine a "FridaysForFuture", un movimento che ha avuto inizio nell'agosto 2018. 
La sua protesta presto è diventata virale. Dopo la sua insistenza la Svezia ha deciso di mettersi in linea con la Cop21 di Parigi. Inolte non solo si sono diffusi a macchia d'olio gli hashtag #FridaysForFuture e #Climatestrike, ma ragazzi di diverse nazioni, e poi anche adulti, hanno iniziato a protestare davanti al parlamento e ai comuni del proprio Paese. Anche in Italia per alcune settimane in diverse città un numero nutrito di giovani si è ritrovato in piazza ogni venerdì per protestare contro il cambiamento climatico
Time l'ha inserita tra i 25 teenager più influenti del 2018.


Qui un piccolo estratto del suo discorso alla Cop 24 di Katowice:

Il mio nome è Greta Thunberg, ho quindici anni e vengo dalla Svezia. Molte persone dicono che la Svezia sia solo un piccolo Paese, ma io ho imparato che non sei mai troppo piccolo per fare la differenza.
Voi parlate solo di una crescita senza fine in riferimento alla green economy. Ma non mi importa risultare impopolare, mi importa della giustizia climatica e di un pianeta vivibile. La civiltà viene sacrificata per dare la possibilità a una piccola cerchia di persone di continuare a fare profitti. 
Finché non vi fermerete a focalizzare cosa deve essere fatto anziché su cosa sia politicamente meglio fare, non c’è alcuna speranza. Non possiamo risolvere una crisi senza trattarla come tale. Noi dobbiamo lasciare i combustibili fossili sotto terra e dobbiamo focalizzarci sull'uguaglianza e se le soluzioni sono impossibili da trovare in questo sistema significa che dobbiamo cambiarlo. Noi siamo qui per farvi sapere che il cambiamento sta arrivando, che vi piaccia o no. Grazie”.

Step #13 NELL'INGEGNERIA

Il paesaggio e l'ingegneria

L'ingegneria e l'ambiente sono molto legati fra di loro tanto che c'é una branchia dell'ingegneria che è l'ingegneria ambientale che sfrutta competenze ingegneristiche per risolvere problematiche legate all'impatto delle attività umane sul paesaggio naturale.

Le attività principali dell'ingegnere ambientale legate al paesaggio sono:

  1. controllare e minimizzare gli effetti nocivi delle attività dell'uomo o i danni che possono derivare da eventi naturali eccezionali, e promuovere la gestione consapevole del territorio;
  2. studiare e ottimizzare i sistemi di trasporto, trattamento e smaltimento dei rifiuti e delle acque reflue prodotti da abitazioni, uffici e industrie;
  3. elaborare nuovi metodi per riciclare i rifiuti o convertirli in risorse energetiche, e ricercare e sviluppare nuovi sistemi e impianti che riducano le emissioni atmosferiche, idriche e acustiche, in modo che vengano rispettati i vincoli e le soglie di concentrazione stabiliti dalle normative ambientali in vigore;
  4. territorio predisporre e mettere in pratica piani di bonifica ambientale di siti inquinati. È un compito molto importante, che permette di recuperare e riqualificare aree compromesse da fenomeni di contaminazione, e di eliminare potenziali rischi per l’ambiente e la salute dell’uomo.
(Fonte:https://www.jobbydoo.it/descrizione-lavoro/ingegnere-ambientale)

Il "Bosco Verticale"

Un esempio di ingegneria ambientale è il "Bosco Verticale" che è un complesso di due palazzi residenziali progettati dallo Boeri Studio.
Bosco Verticale, Milano
La presenza di più di duemila essenze arboree, tra arbusti e alberi ad alto fusto, distribuite sui prospetti rende particolare questa costruzione.
Si tratta di un ambizioso progetto di riforestazione metropolitana che attraverso la densificazione verticale del verde si propone di incrementare la biodiversità vegetale e animale del capoluogo lombardo, riducendone l'espansione urbana e contribuendo anche alla mitigazione del microclima.
Il Bosco Verticale è stato riconosciuto dal Council on Tall Buildings and Urban Habitat come «grattacielo più bello e innovativo del mondo» nel 2015.

mercoledì 29 aprile 2020

Step #12 PENSIERO MEDIEVALE E MODERNO

Il paesaggio nel medioevo

Il Cantico delle creature, anche noto come Cantico di Frate Sole, è un cantico di San Francesco d'Assisi composto intorno al 1224. Il cantico è considerato la più famosa poesia religiosa della letteratura italiana.

Raffigurazione di San Francesco d'Assisi
«Altissimo, Onnipotente Buon Signore, tue sono le lodi, la gloria, l'onore e ogni benedizione.
A te solo, o Altissimo, si addicono e nessun uomo è degno di menzionarti.
Lodato sii, mio Signore, insieme a tutte le creature, specialmente per il signor fratello sole, il quale è la luce del giorno, e tu tramite lui ci dai la luce. E lui è bello e raggiante con grande splendore: te, o Altissimo, simboleggia.
Lodato sii o mio Signore, per sorella luna e le stelle: in cielo le hai create, chiare preziose e belle.
Lodato sii, mio Signore, per fratello vento, e per l'aria e per il cielo; per quello nuvoloso e per quello sereno, per ogni stagione tramite la quale alle creature dai vita.
Lodato sii mio Signore, per sorella acqua, la quale è molto utile e umile, preziosa e pura.
Lodato sii mio Signore, per fratello fuoco, attraverso il quale illumini la notte. Egli è bello, giocondo, robusto e forte.
Lodato sii mio Signore, per nostra sorella madre terra, la quale ci dà nutrimento e ci mantiene: produce diversi frutti, con fiori variopinti ed erba.
Lodato sii mio Signore, per quelli che perdonano in nome del tuo amore, e sopportano malattie e sofferenze.
Beati quelli che le sopporteranno serenamente, perché dall'Altissimo saranno premiati.
Lodato sii mio Signore per la nostra sorella morte corporale, dalla quale nessun essere umano può scappare, guai a quelli che moriranno mentre sono in peccato mortale.
Beati quelli che troveranno la morte mentre stanno rispettando le tue volontà. In questo caso la morte spirituale non procurerà loro alcun male.
Lodate e benedite il mio Signore, ringraziatelo e servitelo con grande umiltà.»

Ho scelto quest'opera in quanto è una lode a Dio per il suo operato, tra cui il paesaggio naturale. Inoltre vi è uno spirito di fratellanza tra l'uomo e gli elementi naturali  che infatti chiama con appellativi come "fratello, sorella". Infine gli elementi del paesaggio naturale vengono descritti con amore e gratitudine e con sole connotazioni positive come per avviene per il vento, l'aria e il cielo, l'acqua, il fuoco e la terra.

domenica 26 aprile 2020

Step #11 NELLA PANDEMIA

Il paesaggio e il Covid-19


Immagine rappresentativa delle restrizioni personali(come l'uso
della mascherina) e sugli effetti di questi sull'ambiente
Il  paesaggio ha  risentito positivamente degli effetti della pandemia infatti grazie alle  osservazioni satellitari sono stati rilevati bruschi cambiamenti di inquinamento atmosferico, aspetto che è stato recentemente evidenziato dall’ESA e dalla NASA per i casi di Cina e Italia, le più colpite dal Coronavirus. Inoltre secondo alcuni scienziati non è un caso che il Coronavirus sia esploso in zone in cui l’inquinamento è forte e i polmoni delle persone sono già sottoposti ad uno stress dovuto ad un inquinamento ambientale e atmosferico. La correlazione tra il paesaggio inquinato e il Covid-19 è ancora tuttavia da approfondire ma ci sono esempi come Wuhan, che si trova in una delle regioni più inquinate della Cina e la pianura Padana, che è una delle regioni più inquinate d’Italia, che fanno riflettere.

(Fonti: https://www.ingegneri.cc/inquinamento-e-covid-19-quali-sono-gli-effetti-del-lockdown-sullambiente.html
https://www.agensir.it/mondo/2020/03/31/coronavirus-luca-fiorani-fisico-di-fronte-alla-natura-bisogna-rimare-umili-e-semplici/

giovedì 16 aprile 2020

Step #10 SEQUENZA CINEMATOGRAFICA

IL PAESAGGIO NEI FILM

https://www.youtube.com/watch?v=9dQRzHoYQk4

Immagine del castello di Hogwarts, tratta dal film 
Video in cui Harry Potter nel terzo film "Harry Potter e il prigioniero di Azkaban" a cavallo dell'ippogrifo vola sulle principale location del film. Subito si vede il castello di Hogwarts, i cui esterni incantevoli della scuola appartengono alla Cattedrale di Gloucester nel Gloucestershire in Inghilterra, poi il lago che appartiene alla Virginia Water, una cittadina inglese nota per l'omonimo lago nel Surrey ed infine il bosco di Ashridge.

(Per saperne di più sui paesaggi dove è stato girato Harry Potter: https://nospoiler.it/2018/03/02/dove-e-stato-girato-harry-potter-tutte-le-location-dei-film/

mercoledì 15 aprile 2020

Step #09 Arte Figurativa

Canaletto, Il Canal Grande e la chiesa di Santa Maria della Salute
Realizzata nel 1725
Conservata al Luovre, Parigi





Giovanni Antonio Canal, meglio conosciuto come il Canaletto, è un pittore che era specializzato nei paesaggi e nelle vedute dove spesso cercava di mescolare città e natura, ambiente e quadro borghese.







Friedrich, Viandante sul mare di nebbia
Realizzato nel 1818
Conservato ad HamburgerKunsthalle, Amburgo



Il viandante prova un senso di imperfezione sperimentato dall'uomo durante la contemplazione dell'infinto qui rappresentato dall'immenso mare di nebbia che fa emergere la vista del paesaggio sottostante che è la vita. Il viaggiatore romantico si perde di fronte al paesaggio nebbioso in un atteggiamento contemplativo visto come estrema esperienza interiore e spirituale: in questo modo, egli indaga impietosamente la propria anima, i suoi dubbi e certezze.








Step #08 DIALOGHI PLATONICI


Le cose belle – diceva Platone – sono difficili. Ma il paesaggio sembra sottrarsi a questa legge: è bello ed è “facile”, poiché tutti sono in grado di apprezzarlo.

I libri e la città (Fedro 229b-230e)

Fedro, scritto da Platone probabilmente intorno al 370 a.C., è un dialogo tra due personaggi: Fedro e Socrate.

Fedro e Socrate si siedono sotto un platano. Socrate si meraviglia per la bellezza del luogo, e Fedro gli dice che, evidentemente abituato a non mettere piede fuori da Atene, si sta comportando come uno straniero.

“Sii comprensivo con me, carissimo. Infatti a me piace imparare, ma i luoghi e gli alberi non sanno insegnarmi niente, mentre lo fanno gli uomini in città. Ma tu, mi pare, hai trovato il pharmakon (droga) per farmi uscire, perché come quelli che guidano gli animali affamati muovendo davanti a loro una fronda o qualche frutto, tu, agitandomi davanti discorsi in libri, mi condurrai evidentemente in giro per tutta l'Attica e in qualunque altro luogo tu voglia”

Ho scelto questo dialogo poiché esprime come un paesaggio naturale possa essere d'ispirazione come avviene per Socrate che ne è ammaliato, invece non lo è per Fedro che si sente uno straniero e non sa attingerne alcun insegnamento.

Step #07 OPERA POETICA

La presenza del paesaggio nella poetica

"Il lampo" di Giovanni Pascoli




Commento: la presenza del paesaggio nell'opera


"Il lampo" viene pubblicata per la prima volta nella terza edizione di Myricae, nella sezione "Tristezze".

Dal carteggio di Pascoli emerge che questa poesia si riferisce alla morte del padre e al suo ultimo sguardo da morente.

Il paesaggio appare, improvvisamente, per un fugace lampo che, squarciando la notte, illumina una casa: l’immagine è una metafora della brevità della vita, della sua precarietà.

Anche altri elementi del paesaggio sono usati come metafore: la casa che viene descritta attraverso il colore bianco, per segnarne l'aspetto positivo come rifugio di fronte al temporale e il nero della notte con sensazioni opposte di paura e angoscia.

Il valore simbolico è reso evidente dalla personificazione di alcuni elementi naturali del paesaggio come la terra che è ansante e il cielo che è tragico. Gli aggettivi utilizzati descrivono le reazioni fisiche e psichiche tipiche dell’essere vivente che prova paura, pur essendo riferiti a elementi paesaggistici.

Step #06 TESTO NARRATIVO

Il paesaggio nel "Il Signore degli Anelli"


Una delle ambientazioni del film
Se ci si interroga sulle ragioni del successo mondiale de "Il Signore degli Anelli" vengono alla mente diverse risposte. Si può pensare che si tratti dell'epica raffigurazione della lotta tra il bene e il male; o della elaborazione di un mondo in un certo senso mitico, in quanto popolato di creature come elfi, gnomi, nani o della straordinaria capacità di delineare la psicologia di personaggi complessi.
Tuttavia c'è forse un altro aspetto dell'opera, meno evidente ad un prima osservazione ma pervasivo della sua struttura, come l'ambientazione del romanzo, della sua collocazione geografica e paesaggistica. Parliamo, insomma, della Terra di Mezzo.
Al di là delle magnifiche cartine geografiche, disegnate dallo stesso Tolkien, che ci danno il senso di una terra reale, nella sua distribuzione tra pianure e montagne, deserti e mari, laghi e fiumi, zone desertiche e zone densamente popolate, l'impressione di realtà è molto maggiore ad aprire le pagine del romanzo stesso. Lo scrittore vi dispiega infatti tutta la sua particolare abilità di fisiologo improntato al profondo simbolismo che rende il romanzo una raffigurazione del dramma cosmico che contrappone i principi del bene e del male.

Ma vediamo, scorrendo il romanzo, qualche esempio di tale magica presenza dello sfondo, che emerge quasi a personaggio dominante. Nel capitolo “In tre si è in comagnia” leggiamo:

"I boschi che fiancheggiavano il sentiero diventarono più fitti; gli alberi erano ora più giovani e folti e, lungo il viottolo che scendeva a precipizio in una falda della collina, molti cespugli di noccioli crescevano sulle pendici da ambedue i lati. Infine gli Elfi deviarono a destra, fuori del sentiero. Una pista erbosa correva pressochè invisibile nella fitta foresta, ed essi la seguirono, nel suo ripido serpeggiare su per le pendici boscose, fino alla sommità delle creste dei colli che si ergevano nella fertile pianura della grande vallata. Uscirono all'improvviso dal buio denso degli alberi, e si trovarono in una vasta radura colorata di grigio dalla notte. Era circondata su tre lati dai boschi, ad est si apriva uno strapiombo, ove crescevano alberi scuri le cui chiome ondeggiavano nella brezza. Ancor più sotto la pianura si stendeva piatta ed offuscata, dominata dalle stelle." (S.d.A. pg.120)





martedì 14 aprile 2020

Step #5 SPOT PUBBLICITARI

Messaggi pubblicitari


Spot pubblicitario della Coop
Spot pubblicitario dell'Ikea


In questo primo messaggio pubblicitario, il paesaggio viene visto dal punto di vista naturalistico come qualcosa da tutelare, battaglia di cui l'azienda Coop dello spot se ne vuole fare protagonista. Invita così i clienti ad investire in essa anche con lo scopo di proteggere il paesaggio naturalistico.





In questo messaggio pubblicitario l'azienda produttrice di mobilio cerca di creare un collegamento diretto tra la sua produzione e il paesaggio circostante.





Spot pubblicitario del Mulino Bianco



In questo ultimo spot, questo specifico quadro paesaggistico viene usato come uno strumento identificativo per l'azienda.








Step #04 MITO

L'interazione tra miti e paesaggio
Toph, dominatrice della terra




Toph è identificata come una dominatrice della terra estremamente talentuosa. 
Ha la capacità elementare di rimodellare e controllare rocce e fango, e sabbia fine. 
Questa è cieca dalla nascita, ma grazie alle sue vaste abilità da dominatrice, riesce a localizzare oggetti e i loro movimenti intorno a lei percependo le loro vibrazioni.

Tuttavia in un ambiente non roccioso lei non può esercitare questi suoi poteri magici e questo è sfruttato dagli antagonisti della serie  ,“Avatar-la leggeda di Aang”, che la rinchiudono in ambienti a lei sfavorevoli. Una delle debolezze di questo personaggio è infatti quella di dipendere dal paesaggio in cui si trova.

lunedì 13 aprile 2020

Step #03 IMMAGINE


"Un paesaggio è uno stato d’animo." (Henri Frédéric Amiel)

Pittura realizzata dall'autrice del post

Step #02 ORIGINI DEL TERMINE

Storia del termine "paesaggio"

Esistono varie indagini che riguardano l’origine della parola Paesaggio, tuttavia fra i vari filoni interpretativi quello che sembra offrire maggiori livelli di approfondimento è quello, anzitutto, affrontato dalla francese Martinet che ha trattato il tema in un convegno presso l’Università di Saint-Ètienne nel 1983. 
Secondo Martinet, il concetto di paesaggio prende corpo nella lingua neerlandese della seconda metà del XV secolo con il termine landschap, usato dai pittori fiamminghi . Nelle loro opere, la natura diventa infatti il soggetto stesso del quadro con un approccio profondamente nuovo che – secondo le parole del pittore Joachim Paternier citate dall’autrice – “rovescia la scala dei valori riconosciuti fino a quel momento e allarga smisuratamente il paesaggio a detrimento delle figure tenute ormai come subordinate”.
Pur confermando l’origine neerlandese della parola, anche se corretta in lantscap, di diverso avviso è Yves Luginbühl, geografo francese, presente al convegno del 1983, secondo il quale la matrice è il composto di lant (territorio) e scap, equivalente del termine tedesco schaft (comunità). È una parola quindi che lega territorio e comunità, nata nei territori litoranei olandesi, danesi e tedeschi nei quali erano insediate le rispettive popolazioni locali. 

Step #25 DIALOGO FINALE

Dialogo finale sulla tutela del paesaggio da un punto di vista sociale, etico ed utopico Beatrice : Amo venir al mare, immergermi nell...